Aquila reale

Aquila chrysaetos è un uccello appartenente alla famiglia Accipitridae,  lunga dai 70 ai 120 cm, compresa la coda, e il suo peso varia dai 3 ai 7 kg.

L’aquila ha a disposizione due modi per cacciare: all’agguato e in volo, solitamente cerca di sorprendere le prede. Di solito cacciano in due: un’aquila vola bassa per mettere paura alla preda e l’altra dall’alto cerca di catturarla. Si alimenta di mammiferi ed uccelli, a seconda delle zone. In certe aree anche di rettili. Tra i mammiferi preferisce i roditori, lepri, marmotte, conigli selvatici, scoiattoli, volpi, più di rado caprioli, e virtualmente i giovani di ogni animale che si presentino con dimensioni alla sua portata. Tuttavia, pare che anche ungulati di grande stazza siano considerati prede, ma non è ben chiaro in che percentuale o con quale frequenza. Testimonianze fotografiche dalla Russia mostrano attacchi nei confronti di cervi adulti.

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Fedeli per la vita, il maschio e la femmina di Aquila reale, una volta formata la coppia e conquistato un territorio, rimangono stanziali per molti anni costruendo nei dintorni, sulle pareti a picco dei dirupi o, più raramente, fra i rami degli alberi più alti, anche una decina di nidi scegliendo, di anno in anno, quello che sembra il più adatto. Sempre, però, i nidi sono costruiti più in basso rispetto all’altitudine di caccia, per evitare faticose risalite con la preda tra gli artigli. Il controllo del territorio, che varia da 40 a 180 km quadrati, viene effettuato equamente tra maschio e femmina e, il più delle volte, si limita a manifestazioni aeree (voli a festoni, volteggi) lungo il confine del territorio stesso per segnalare alle altre aquile quali siano gli effettivi confini.

L’accoppiamento si svolge in marzo e viene preceduto da uno spettacolare rituale, anche noto come danza del cielo. Il rituale di accoppiamento prosegue per vari giorni e vede impegnati entrambi gli individui in spettacolari evoluzioni aeree che spesso la femmina compie in volo rovesciato mentre il maschio sembra piombarle sopra, con scambi di preda in volo o giri della morte. All’accoppiamento, che avviene sempre a terra, segue la deposizione delle uova (gennaio nelle zone più calde e maggio in quelle più fredde) solitamente a distanza di 2 – 5 giorni l’una dall’altra. In questo periodo il maschio è poco presente, per ricomparire immediatamente alla schiusa (dopo 43 – 45 giorni di cova) per portare cibo sia alla madre che ai due piccoli dei quali, solitamente, solo uno sopravvive. Dopo due mesi i pulcini diventano aquilotti ed iniziano ad esercitarsi nel volo sul bordo del nido. Spiccano il primo volo a 75 giorni e dopo 160 – 170 dalla nascita diventano indipendenti: in questo periodo vengono portati dai genitori fuori dai confini del territorio natale e diventano nomadi fino a quando, verso i 3 – 6 anni (ormai in grado di procreare), costituiranno un nuovo nucleo familiare.