Gheppio

Falco tinnunculus è un rapace della famiglia Falconidae  i maschi hanno la testa di colore grigio chiaro, le femmine invece sono uniformemente di colore rosso mattone.

Anche i neofiti sono in grado di riconoscere il tipico volo del gheppio. A differenza di altri rapaci, sbatte le ali frequentemente, ma la caratteristica più evidente è il cosiddetto volo a “Spirito Santo”, durante il quale si mantiene totalmente fermo in aria, con piccoli battiti delle ali e tenendo la coda aperta a ventaglio, sfruttando il vento per mantenersi stabile e osservare il suolo in cerca di prede.

I gheppi nidificano e vivono nelle zone boschive, ma cacciano in aperta campagna. Stanno anche in città, sui tetti degli edifici più alti, nutrendosi principalmente di passeri domestici e di storni. Si cibano inoltre di topi e altri roditori, di  insetti e lombrichi. Derubano anche gli altri rapaci: uno di questi falchi è stato visto volare verso un gufo che trasportava un roditore, passargli sotto capovolto, strappargli la preda con gli artigli, e fuggire.

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Il corteggiamento, che avviene a fine marzo o ai primi d’aprile, consiste in una serie di volteggiamenti che il maschio compie attorno alla femmina appollaiata. Nel corso di queste evoluzioni, esegue tre o quattro battiti d’ali, seguiti da una planata e ripetuti come un rito; tutto questo sempre accompagnato dal suo richiamo. A volte anche la femmina si innalza in volo mentre il maschio continua le sue esibizioni. I gheppi non costruiscono un nido proprio, e le loro 4-6 uova bianche macchiate di rosso-bruno sono deposte a intervalli di due giorni nei nidi abbandonati di grandi uccelli come le cornacchie, nelle crepe dei muri delle case, nei cornicioni, in luoghi scoscesi o nelle cavità degli alberi. Generalmente è la femmina che cova, mentre il maschio provvede al cibo, anche se talvolta si scambiano le mansioni. La schiusa avviene dopo un mese ed i piccoli continuano ad essere imbeccati dalla madre mentre il maschio procura il nutrimento. I giovani sono in grado di volare dopo circa quattro settimane, ma continuano ugualmente ad essere alimentati per un altro po’ di tempo. Quando lasciano definitivamente il nido, questo è letteralmente ricolmo di pallottoline rigurgitate.