Gufo comune

Asio otus misura fra i 30 e i 40 cm di lunghezza con un’apertura alare che può raggiungere il metro. È caratterizzato da tipici ciuffi sulle orecchie, semplici piume che non incidono sul funzionamento dell’apparato uditivo, peraltro finissimo.

È un animale esclusivamente notturno; caccia una grande varietà di piccoli animali, quali topi, toporagni (Sorex araneus), talpe (Talpa europaea), scoiattoli, pipistrelli, ratti, uccelli e insetti. Durante il giorno dorme nelle cavità degli alberi o in vecchi ruderi, perfettamente mimetizzato dal piumaggio. Il gufo non può muovere gli occhi, in compenso però riesce a ruotare la testa di ben 270°.

È l’unico rapace notturno che in inverno si riunisce appollaiato. Da dicembre a febbraio, infatti, i gufi comuni trascorrono le proprie giornate sullo stesso albero dal quale poi s’involano la sera, per andare a caccia. All’inizio della primavera si disperdono, abbandonando il dormitorio per accoppiarsi e nidificare.

ASCOLTA IL VERSO

Nidifica tra marzo e maggio, quando c’è cibo a sufficienza può fare due covate. La femmina depone in media 4 o 5 uova, nel nido di un’altra specie o in quello di uno scoiattolo. Se non trova nidi di questo genere depone le uova sul suolo, sotto un albero o un arbusto. Cova le uova per 26-28 giorni, in questo periodo e fino a dopo la schiusa, la femmina viene nutrita dal maschio. I piccoli lasciano il nido dopo 3-4 settimane.

Secondo una leggenda spagnola, il gufo è diventato un uccello notturno dopo aver assistito alla crocifissione di Gesù: da allora, il rapace continua a ricordare quell’evento, ripetendo nel suo tipico verso la parola cruz, ossia croce. Per via del loro verso cupo, la natura schiva e le abitudini notturne, i gufi vengono spesso rappresentati come creature oscure e maligne, oppure nel ruolo di “Uccelli del malaugurio”.